Edizioni Orientamento / Al-Qibla − eMAIL: info@edizioniorientamento.it info.edizioniorientamento@gmail.com  ( 0522 677407

 
 
Edizioni Orientamento-Al Qibla per la conoscenza dell’Islam e del Sufismo-Tasawwuf, e della Tradizione Sacra

SU

 Edizioni Orientamento-Al Qibla
 per la conoscenza dell’Islam e del Tasawwuf, e della Tradizione Sacra
in generale,
letta alla luce della Grazia muhammadiana

 

Abdu r-Razzâq Yahyâ (Charles-André Gilis) Qâf e i misteri del Glorioso Corano
“Sappi che la rivelazione del Corano (inzâl)
è continuamente rinnovata nei cuori di coloro che lo recitano. Costoro non possono recitarlo se non in virtù di un rinnovamento che discende procedendo da Allâh, l’Altissimo, il Sapiente, il Lodato. Il cuore di coloro che lo recitano e che cercano di operare questa discesa è un trono sul quale il Corano siede in maestà, nella sua discesa (...). La qualificazione con la quale il Corano appare nella sua discesa riflette quella del cuore che diviene un trono affinché il Corano possa sedersi su di esso.”

Abdu r-Razzâq Yahyâ (Charles-André Gilis): Qâf e i misteri del Glorioso Corano
Campegine (RE) 2022, Edizioni Orientamento/Al-Qibla, 210 pagg.,18,30 - ISBN 9788889795293 Ordinazione Libro

    ...“Vedi inoltre com’è sorprendente il modo in cui Allâh insegna quel che vuol dire ai Suoi servi che mantengono un pio timore, coloro dei quali ha detto: «Serbate il pio timore di Allâh, ed Egli stabilirà per voi un Libro che discrimina (furqânan(VIII, 29). E ancora: «Serbate il pio timore di Allâh, ed Allâh vi insegnerà» (II, 282), il che significa che Egli vi comunicherà i significati (ma‘ânî) del Corano, e voi otterrete con questo (la scienza) di ciò che ha veramente voluto dire Colui che ha parlato per mezzo di esso (rivelandolo). In effetti, la comprensione del discorso della persona che parla non consiste nel sapere in maniera esaustiva tutto ciò che comporta ciascuna delle sue parole secondo il senso abituale che viene compreso da coloro che praticano la sua lingua (ahl hâdhâ-l-lisân). Essa consiste piuttosto nel conoscere ciò che questa persona ha veramente voluto dire: ha cercato di comunicare tutti i significati possibili, o solamente alcuni di essi? Devi distinguere tra la comprensione del discorso e la comprensione dell’intenzione di colui che lo pronuncia, e che è la sola cosa che importa. La comprensione di questa intenzione non appartiene che a colui sul cuore del quale è disceso il Corano, mentre la comprensione del discorso esteriore è quella dei comuni credenti. Ogni Conoscitore che comprende l’intenzione di Colui che parla comprende anche il Discorso, mentre chi comprende il Discorso non comprende necessariamente in maniera precisa l’intenzione di Colui che lo proferisce”...  (Dal Capitolo IV - La Recitazione rituale).

INDICE GENERALE - Cap. I: La Preghiera della Festa. Cap. II: Una «Creazione nuova». Cap. III: Il Corano e il Cuore. Cap. IV: La Recitazione rituale. Cap. V: Il Corano Glorioso. Cap. VI: Una Teofania polare. Cap. VII: La Santa Casa. Cap. VIII: La Gente della Casa. Cap. IX: La Gloria del Volto. Cap. X: La Tavola Custodita. Cap. XI: Le Preferenze divine. Cap. XII: La fine di un mondo. Cap. XIII: «Ora, mentre prima resistevi». Cap. XIV: Il Libro del Jafr. Cap. XV: Le condiscendenze della Qâf. Cap. XVI: Il Banchetto divino. Cap. XVII: La Tavola rotonda e il Sigillo dei Santi. Cap. XVIII: L’Unico, il Riduttore universale. Cap. IXX: La montagna Qâf. Cap. XX: Il cavallo dell’Apocalisse. Cap. XXI: L’Uccello rosso. Addenda. Indice dei termini. Indice dei versetti coranici.

Abdu ar-Razzâq Yahyâ (C.A. Gilis): Tawhîd e Ikhlâs - Aspetti esoterici


Il Profeta, su di lui la Grazia e la Pace!, ha detto:
“La miglior preghiera di domanda (
duâ)
è quella effettuata il giorno di Arafa,
e la miglior cosa che ho detto,
io ed i profeti che mi hanno preceduto,
è
lâ ilâha illâ Allâh
[‘Non v’è divinità all’infuori di Allah’].”

Abdu ar-Razzâq Yahyâ (C.A. Gilis): Tawhîd e Ikhlâs - Aspetti esoterici
Campegine (RE) 2018,
Edizioni ‘Orientamento/Al-Qibla’, pagg. 232, 17,50 - ISBN 9788889795255 Ordinazione Libro

      Il tawhîd è la dottrina dell’unità principiale; questo termine designa sia la proclamazione esteriore sia la realizzazione iniziatica di questa unità. La dottrina del tawhîd viene abitualmente presentata come il fondamento caratteristico della religione islamica, ma v’è in ciò una interpretazione riduttiva che richiede una precisazione. Il Profeta, su di lui la Grazia e la Pace!, ha detto: “La miglior preghiera di domanda (du‘â) è quella effettuata il giorno di Arafa, e la miglior cosa che ho detto, io ed i profeti che mi hanno preceduto, è lâ ilâha illâ Allâh [‘Non v’è divinità all’infuori di Allah’].” Se tutti gli elementi di questo hadith profetico racchiudono un senso esoterico, il più notevole è l’affermazione che il tawhîd è una dottrina universale, presente nel cuore di tutte le rivelazioni tradizionali; essa non è affatto propria in via esclusiva dell’Islâm inteso nel senso storico del termine. L’Islam non si distingue dalle altre religioni per la dottrina del tawhîd, ma unicamente per il fatto che proclama in maniera aperta ed esplicita l’universalità del tawhîd, nel tempo come nello spazio, dall’origine dell’umanità attuale sino ai nostri giorni, in ogni luogo, e fino ai confini della terra. Negare questa universalità è ignorare la ragion d’essere dell’Islam e il fondamento dell’eccellenza islamica, che il tasawwuf mette in luce e dimostra, mentre viene compromesso dall’ignoranza e dal settarismo integralisti... [dal Capitolo 1: Il Tawhîd dei Profeti]

INDICE GENERALE - I - Il Tawhîd universale nell’opera di Sheikh Abd al-Wâhid (René Guénon). 1 - Il Tawhîd dei Profeti. 2 - Tawhîd metafisico e Tawhîd formale. 3 - La sorte dell’Occidente. 4 - Tasawwuf e Religione comune. 5 - Unità ed universalità del Tawhîd. 6 - La funzione islamica di Sheikh Abd al-Wâhid. 7 - La missione suprema dell’Islâm. 8 - Incomprensioni e rifiuti. 9 - Tawhîd e Jihâd. II - L’Ikhlâs. - III - Il Tawhîd nella Sura Al-IkhlâsQul. Huwa. Allâh. Huwa Allâh. Ahad. Allâhu s-Samad. - 165 Lam yalid wa lam yûlad. Wa lam yakun la-hu kufuan ahad. IV - Khâlisatun la-ka. Testo di Ibn Arabî. Commento. Indici. Indice analitico. Indice dei versetti del Corano. Indice generale.

Ibn Arabî: Testi sul digiuno, tradotti e presentati da ‘Abdu r-Razzâq Yahyâ


"Se il digiuno appare come il simbolo e il mezzo per eccellenza della Via metafisica, è anche perché
si tratta di un segreto; esso non comporta nessuna manifestazione esteriore, e permane ‘esoterico’
nel senso letterale e completo del termine.
È metafisico nella sua essenza,
perché non appartiene all’ordine naturale
e manifesta direttamente la trascendenza divina."

 

Ibn Arabî: Testi sul digiuno, tradotti e presentati da Abdu r-Razzâq Yahyâ (Charles-André Gilis)
Campegine (RE) Settembre 2016, Edizioni Orientamento/Al-Qibla, 88 pagg., 12,50 - ISBN 9788889795194 Ordinazione Libro

     
  Presentazione dell'Editore

Questo libro fu pubblicato per la prima volta in Algeria nel 1989, e consiste in una scelta di testi riguardanti il digiuno islamico tratti dalle Futûhât di Ibn ‘Arabî, tradotti in francese, introdotti ed annotati da Charles-André Gilis, nell’Islam ‘Abdu r-Razzâq Yahyâ. Esso costituisce in ordine di tempo il primo di una serie di studi che Gilis sta dedicando (sotto forma di ‘traduzioni commentate’ di testi ibnarabiani, o di elaborazioni diciamo autonome, per quanto sempre ‘tradizionali’) a diversi aspetti fondamentali dell’Islam, studi che si affiancano a quelli più specificamente dedicati all’esoterismo islamico (tra i quali decisamente notevole è la traduzione commentata dei Fusûsu l-hikam di Ibn ‘Arabî), e a quelli in cui Gilis cerca di orientare il lettore ad una conoscenza maggiormente ‘operativa’ dell’opera di Guénon (svelandone tra l’altro la ‘finalità’ islamica), e di Vâlsan.

INDICE GENERALE - Introduzione. Testi di Ibn Arabî - 1. La poesia iniziale - 2. Definizione del digiuno - 3. Forma spirituale del digiuno - 4. Il digiuno di coloro che hanno conoscenza per mezzo di Allah - 5 e 6. Digiuno e preghiera rituale - 7 e 8. Sulla fame - 9. Il mese di Ramadan - 10. Commento dei versetti relativi al digiuno del mese di Ramadan. Indice dei soggetti, dei nomi e dei termini arabi. Indice dei versetti del Corano.

‘Abdu r-Razzâq Yahyâ (Charles-André Gilis): Metafisica della zakât

«Preleva delle loro ricchezze un’elemosina (sadaqa),
per mezzo della quale li monderai
e li purificherai, e compi la preghiera su di loro,
perché le tue preghiere sono per loro un riposo.
E Allah è Udente e Sapiente» (IX, 103).
E per un’anima e Ciò che l’ha formata armoniosamente,
e le ha ispirato la sua iniquità e il suo pio timore.
Chi la purificherà (zakkâ-hâ) conoscerà il successo,
e chi cercherà di mantenerla per sé sarà deluso» (XCI, 7-10)

Abdu r-Razzâq Yahyâ (Charles-André Gilis): Metafisica della zakât
Campegine (RE) Giugno 2014, Edizioni Orientamento/Al-Qibla, 169 pagg.,
16,50 - ISBN 9788889795163 Ordinazione Libro

La zakât è l’‘elemosina rituale’ e fa parte dei ‘pilastri’ dell’Islam; il termine deriva da una radice araba avente il senso di ‘purificazione’. Sulla base dell’opera di Ibn Arabî (ma anche di quella di René Guénon e di Michel Vâlsan, nell’Islam Sheykh Abd al-Wâhid Yahyâ e Sheykh Mustafâ Abd Al-Azîz), Gilis la considera principalmente come il ‘diritto di Allah’ che deve essere riconosciuto tanto sulle ricchezze quanto sull’anima stessa dell’uomo, e va alla ricerca delle implicazioni di ordine ‘metafisico’ che se ne possono legittimamente dedurre. “La zakât iniziatica,” dice Gilis, “appare essenzialmente come una purificazione rispetto a tutto ciò che è ‘illusione’, il che è come dire che la dottrina che vi si riferisce è una dottrina della realizzazione attraverso la Conoscenza.”

INDICE GENERALE: 1. Introduzione generale - 2. I gradi della zakât - 3. La poesia introduttiva - 4. Gli otto tipi di doni - 5. La zakât legale: Le condizioni essenziali ; Coloro che devono la zakât ; I beneficiari; I beni imponibili - 6. La zakât spirituale - 7. La zakât iniziatica - 8. Zakât diverse - 9. La zakât universale - 10. Il diritto di Allâh - 11. La fine dell’immunità. Indice tematico. Indice dei versetti del Corano. Indice generale.

‘Abdu r-Razzâq Yahyâ (Charles-André Gilis): I sette stendardi del Califfato

Secondo le narrazioni tradizionali, quando l’Angelo Gabriele insegnò ad Adamo il modo di  compiere i giri intorno alla Kaaba, questi gli chiese: “E cosa dite dunque (voi Angeli) quando girate intorno a questa Casa?” Gabriele, su di lui la Pace!, rispose: “Diciamo subhâna Allâh (gloria alla trascendenza di Allâh), al-hamdu li-Llâhi (lode ad Allâh), lâ ilâha illâ Allâh (non v’è Dio che non sia Allâh) e Allâhu Akbar (Allâh è il più grande).” Adamo allora disse: “E io vi aggiungo questa formula: lâ hawla wa lâ quwwata illâ bi-Llâh al-‘Alî al-‘Azîm (non v’è potenza né forza se non per mezzo di Allâh, l’Elevato, l’Immenso).”

Abdu r-Razzâq Yahyâ (Charles-André Gilis): I sette stendardi del Califfato
Campegine (RE) 2009, Edizioni Orientamento/Al-Qibla, 277 pagg.,
20 - ISBN 9788889795057 Ordinazione Libro

Il termine ‘califfato’ richiama alla mente dei più un’istituzione politica, quale si espresse storicamente nell’Islam dall’epoca dei quattro ‘Califfi’ ben guidati (Abû Bakr, ‘Umar, ‘Uthmân e ‘Alî) sino all’ultimo califfo ottomano deposto nel 1924. In realtà, nel Corano e negli hadith profetici per khilâfa si intende qualcosa di molto più vasto e profondo, qualcosa che ha a che fare sia con la Realizzazione dell’insieme ‘sintetico’ dei Nomi divini (conformemente all’esempio di Adamo, creato secondo la ‘Forma’ divina, e al quale Dio insegna «tutti i Nomi»), sia con la salvaguardia del mondo da parte dell’Uomo reso «vicario di Dio» (khalîfatu-llahi) sulla terra.


 

INDICE GENERALE: Introduzione - Parte prima: Metafisica del Califfato - Capitolo I: Definizione dell'Uomo - Capitolo II: Forma divina e Grado totale - Capitolo III: Califfato e 'Identità suprema' - Capitolo IV: Il simbolismo dello Specchio - Capitolo V: La Forma androgina - Capitolo VI: I Principi metafisici del Califfato - Capitolo VII: Sulla Volontà divina - Capitolo VIII: Il Trono della Vita - Parte seconda: Il Califfato assiale - Capitolo IX: I Nomi divini - Capitolo X: L'Albero e la Bilancia - Capitolo XI: Le cinque Formule rituali - Capitolo XII: "Non v'è Potenza né Forza ... " - Capitolo XIII: Il Padrone dei tre mondi - Capitolo XIV: I Califfi-Poli - Capitolo XV: Califfato e Realizzazione discendente - Capitolo XVI: Califfato e Preghiera rituale - Capitolo XVII: L'umiltà della Terra - Capitolo XVIII: La Terra di Allah - Capitolo XIX: L'eccellenza dell'Ultimo - Capitolo XX: Il deposito di Fiducia - Capitolo XXI: Il Giorno e l'Ora - Capitolo XXII: Il Ciclo umano totale - Capitolo XXIII: La Montagna del Califfato - Capitolo XXIV: Il Triangolo dell'Androgino - Parte terza: Il Ciclo del Califfato - Capitolo XXV: Adamo, o il Califfato corporeo - Capitolo XXVI: L'opposizione degli Angeli e la caduta dell'Uomo - Capitolo XXVII: Dàwùd, o il Califfato intermedio - Capitolo XXVIII: Il nome di Dàwud - Capitolo XXIX: L'Impero di mezzo - Capitolo XXX: La prosternazione di Dàwùd - Capitolo XXXI: La prova del Califfato - Capitolo XXXII: Califfato e Servitù - Capitolo XXXIII: Muhammad, o il Califfato spirituale - Capitolo XXXIV: La Legge universale - Capitolo XXXV: La Bilancia e la Spada - Capitolo XXXVI: L'ultimo dei Califfi - Capitolo XXXVII: La Notte della Determinazione - Capitolo XXXVIII: I sette Stendardi - Capitolo XXXIX: La Stazione lodata - Capitolo XL: Il Califfato supremo - Indice dei soggetti - Indice dei nomi - Indice dei versetti del Corano

‘Abdu r-Razzâq Yahyâ (Charles-André Gilis): La dottrina iniziatica del pellegrinaggio Nel versetto 97 della Famiglia di Imran il pellegrinaggio è descritto come la Cerca della Casa. L'interpretazione corrente dei commentari del Corano tende ad assimilare questa cerca all'obbligo di recarsi a Mecca e di fare i giri rituali attorno alla Ka'ba. Per quanto possa essere legittima tale interpretazione si scontra nondimeno con delle obiezioni molto serie. Bisogna inoltre tener conto di un altro dato tradizionale la cui autorità è considerevole dato che si tratta di una parola del Profeta su di lui la grazia unitiva e la pace divina! Il suo enunciato è del tutto categorico poiché dice semplicemente: al-hajj 'Arafa, Il pellegrinaggio è Arafa'. Michel Valsan ne deduceva che l'essenza del pellegrinaggio islamico si trova in questa fase rituale sottolineando peraltro il problema posto dalla divergenza tra la formulazione di questo hadith e il senso apparente del versetto coranico che abbiamo citato. Eppure questa stessa divergenza permette già d'intravedere l'importanza e la funzione particolare di questi due centri sacri che sono Arafa e la Casa di Allah in rapporto ai quali in realtà si situa e si ordina tutto l'insieme dei riti del pellegrinaggio

Abdu r-Razzâq Yahyâ (Charles-André Gilis): La dottrina iniziatica del pellegrinaggio
Campegine (RE) 2007, Edizioni Orientamento/Al-Qibla, 331 pagg.,
21,50 - ISBN 9788889795071 Ordinazione Libro

Come spiega l’autore nella prefazione del libro, “i riti del pellegrinaggio islamico non sono stati oggetto, in Occidente, di alcuna interpretazione d’insieme”. Si tratta infatti di riti “che non possono essere compresi se non riferendosi alle dottrine metafisiche ed iniziatiche dell’Islam”, dottrine che non sono alla portata degli strumenti (profani) d’indagine dell’orientalismo, benché in verità con tali strumenti si sia perlomeno riusciti ad avere una descrizione adeguata di ciò che i pellegrini sono tenuti a fare (cosa non delle più semplici, dato che si tratta di una serie di prescrizioni che non è facile neppure elencare nel loro giusto ordine).

INDICE GENERALE: Prefazione - Capitolo I: Piccolo e grande pellegrinaggio - Capitolo II: Il significato proprio della 'umra - Capitolo III: La Mecca e la Ka'ba - Capitolo IV: La Ka'ba primordiale - Capitolo V: La Ka'ba di Abramo e Ismaele - Capitolo VI: La Ka'ba muhammadiana - Capitolo VII: La forma attuale della Ka'ba - Capitolo VIII: Lo stato di sacralizzazione - Capitolo IX: Sacralizzazione e intenzione - Capitolo X: I regimi giuridici del pellegrinaggio - Capitolo XI: La talbiya - Capitolo XII: I giri rituali - Capitolo XIII: La settuplice corsa - Capitolo XIV: Il posto del say nell'insieme dei riti del pellegrinaggio Capitolo XV: Arafa - Capitolo XVI: L'ifada e Muzdalifa - Capitolo XVII: Minà - Capitolo XVIII: Il ritorno alla Mecca e la fine del pellegrinaggio - Capitolo XIX: Il pellegrinaggio universale - Capitolo XX: La città illuminata - Allegato: Arafa, o il pellegrinaggio alla conoscenza - Indice dei soggetti - Indice dei nomi - Indice dei versetti del Corano - Indice generale

‘Abdu r-Razzâq Yahyâ (Charles-André Gilis): L’integrità islamica: né integralismo né integrazione

"Secondo Ibn 'Arabi, l'intensità nell'amore di Dio e la pratica della Religione provengono dalla forza inerente alla sincerità della fede, e alla convinzione incrollabile dei credenti espressa nel tasawwuf con il termine sidq. Il sidq tradizionalmente viene definito come la spada di Allah (sayfu-llahi) sulla terra. Questa nozione è legata a quella di 'grande guerra santa' (al-gihâdu l-akbar), la guerra interiore che l'uomo deve condurre "contro i nemici che porta in se stesso". Questa spada invisibile simboleggia la forza dell'Islam. Per il mondo moderno essa è il nemico più preoccupante, perché nessuna forza materiale, nessun condizionamento psichico può prevalere su di essa. I Musulmani sono in una situazione di guerra per il semplice fatto che essi esistono. Vengono considerati come dei fanatici perché sono Musulmani, e perché la loro fede in Allah è più forte di tutte le altre credenze, siano essere veritiere e tradizionali oppure menzognere e profane. Ciò che si rimprovera loro in realtà è la loro sincerità e la loro fedeltà all'alleanza divina, contro la quale il modernismo si è eretto ed è insorto."

Abdu r-Razzâq Yahyâ (Charles-André Gilis): L’integrità islamica: né integralismo né integrazione
2008
‘Casa della Pace’ di Pavia
(in distribuzione), 95 pagg., 10,00 Ordinazione Libro

A cura di Franco Curti, abbiamo la traduzione italiana di un libretto pubblicato da Charles-André Gilis nel 2004 avente ad oggetto la funzione provvidenziale della presenza islamica in Occidente, e le divergenti tendenze anti-tradizionali che cercano di ostacolarla. Il testo si apre proponendo una distinzione tra ‘modernità’ e ‘contemporaneità’: mentre l’Islam non rifiuta evidentemente di avere a che fare con la realtà ‘contemporanea’, “vi è” viceversa “un’incompatibilità radicale” nei confronti del ‘mondo moderno’, essendo la nozione di modernità utilizzata univocamente in opposizione al concetto di ‘tradizione’; è in effetti quest’ultima a rappresentare “il criterio decisivo che segna il fossato che separa codesto mondo”, dominato appunto dalla mentalità ‘moderna’, “dall’universo che resta fedele alle alleanze che Dio ha pattuito con l’uomo dall’origine dei tempi.”

INDICE GENERALE: Avvertenza - L'islam di fronte al mondo moderno: Una religione come le altre? - L'accusa di fanatismo - L'accusa d'intolleranza - Diritto di Dio e diritti dell'uomo - Deus, homo, natura - Integrazione e integralismo: La grande paura dell'Occidente - L'indebolimento delle forme tradizionali - L'inganno dell'integrazione - Le illusioni dell'integralismo - Salvaguardare l'essenziale - L'integrità islamica: Necessità dell'esoterismo - Errori e verità sul tasawwuf - La dottrina del Centro supremo - Ibn Arabi - René Guénon - Proclama!
Torna su

 
 
Edizioni Orientamento Al Qibla - seguici su facebookseguici su facebook
  Archivio de "La Pagina del Venerdì"  |  Sezione in Arabo  |  Link  |  Catalogo  
  
  
    
  

© Edizioni Orientamento / Al Qibla - Via G. Rossa 31, 42040 Campegine (RE)
Edizioni Orientamento / Al Qibla www.edizioniorientamento.it *
Tel. 0522 677407 - Partita IVA: 02140220357